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  • TRIANGOLO D'ORO E VARANASI
  • 8 Giorni - 7 Notti - Min. 2 Persone

Tour breve ed essenziale nel Triangolo d'Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra per eccellenza. Questo programma di viaggio è volto a chi desidera visitare il cuore dell'India del Nord.

  • PRIMO GIORNO: DELHI

    Cena. Accoglienza in aeroporto e trasferimento in hotel. Più tardi tour della capitale dell’India moderna, cuore del paese, metropoli verde e gradevole, ricca di testimonianze del passato, interessante commistione di antichi monumenti e affollati bazar, palazzi medioevali e modernissimi edifici. Visita di uno dei luoghi simbolo della Vecchia Delhi, il Raj Ghat, il memoriale del Mahatma Gandhi eretto nel luogo dove venne cremato, proseguendo poi per la vasta moschea Jama Masjid, la più solenne d’India, e il massiccio Forte Rosso che si ammirano dall’esterno. A seguire una passeggiata in macchina lungo l’India Gate, il Palazzo del Parlamento e il Rastrapathi Bhawan, la residenza presidenziale, per terminare nella nuova Delhi con la visita dell’alta ed elegante torre Qutb Minar prima del rientro in hotel.

    Località: DELHI
  • SECONDO GIORNO: DELHI - AGRA

    Prima colazione e cena. Dopo la prima colazione trasferimento ad Agra, nella regione dell’Uttar Pradesh, sede di due superbi monumenti ammirati in tutto il mondo, il Taj Mahal e il Forte Rosso, nei quali si manifesta a pieno la genialità della progettazione dei palazzi e dei giardini moghul. Sistemazione in hotel all’arrivo e tempo a disposizione per relax e attività individuali prima della cena

    Località: DELHI / AGRA
  • TERZO GIORNO: AGRA

    Prima colazione e cena. Le visite odierne hanno inizio dalla tomba di Itmad-ud-Daulah, il bellissimo “scrigno di marmo” dalle delicate decorazioni floreali, mausoleo fatto costruire dall’imperatrice Nur Jahan a memoria imperitura del padre. A seguire il Forte, trionfo di arenaria rossa per un irripetibile capolavoro di architettura mughal. Vasta cittadella dai tratti architettonici raffinatissimi, circondata dal fiume Yamuna, questa fortezza monumentale stupisce con la maestosità delle mura, i padiglioni di marmo bianco, i soffitti azzurro e oro, le anticamere dei bagni reali adorni di specchi. Più tardi, all’ora del tramonto, quando i raggi rosati lo avvolgono di un velo di irrealtà, visita dello stupefacente Taj Mahal (chiuso il venerdi), il misterioso “palazzo di perla tra i giardini e i canali” che si raggiunge a bordo di un rickshaw decorato. Perfetto da qualsiasi angolatura, candido e irreale, leggiadro e lieve nonostante l’imponenza, è un monumento all’amore eterno: fu infatti fatto erigere nel 17° secolo dall’imperatore moghul Shah Jahan in memoria dell’adorata moglie Mumtaz Mahal prematuramente scomparsa perché di lei non si perdesse mai il ricordo e richiese 22 anni di lavoro, 20.000 uomini e 1000 elefanti per il trasporto dei preziosi materiali.
    Rientro in hotel, cena e pernottamento.

    Località: AGRA
  • QUARTO GIORNO: AGRA / FATEHPUR SIKRI / JAIPUR

    Prima colazione e cena. Dopo la prima colazione partenza da Agra. Visita della splendida e desolata Fatehpur Sikri, suggestiva città fantasma che ha la grandiosità di una capitale e la suggestione di un sogno. Finemente disegnata con palazzi, sale, logge, colonne, padiglioni, giardini, cortili e una scintillante moschea, fu presto abbandonata per motivi non del tutto chiari, forse per mancanza d’acqua o per mossa strategica dell’imperatore Akbar nei suoi piani di conquista territoriale. Al termine della visita proseguimento per Jaipur, esotica e colorata capitale del Rajasthan fondata dal re astronomo Sawai Jai Singh II e rinomata per l’armonica disposizione urbanistica, i bei palazzi, le gemme. Sistemazione in hotel, cena e perottamento

    Località: AGRA / JAIPUR
  • QUINTO GIORNO: JAIPUR

    Prima colazione e cena. Dopo la prima colazione escursione ad Amber, cittadella fortificata a pochi chilometri da Jaipur, complesso fatto di trafori, specchi, pietre dure, miniature e decori che conobbe un periodo di grande splendore in epoca moghul: con le sue superbe sale riccamente adornate, Amber fa rivivere le leggende d’amore e di battaglie degli antichi Rajput. Una salita a dorso di elefante (in jeep, in caso di sospensione del servizio su ordinanza amministrativa) ed ecco nella loro inalterata magnificenza gli edifici racchiusi all’interno della fortezza: sale decorate, specchi, gemme, trafori e tutta l’atmosfera di un luogo dove la storia è di casa. Rientro alla “città rosa” e sosta di fronte all’Hawa Mahal, il ‘palazzo dei venti’, alta facciata intarsiata di finestre attraverso le quali le cortigiane potevano guardare senza essere viste. A seguire il City Palace, intrigante complesso architettonico nel cuore della città vecchia, e la visita del sorprendente Jantar Mantar, l’osservatorio astronomico all’aperto voluto nel 1728 dal sovrano Jai Singh e ancor oggi perfettamente funzionante. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

    Località: JAIPUR
  • SESTO GIORNO: JAIPUR / VARANASI

    Prima colazione e cena. Trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo a destinazione Varanasi nella regione dell’Uttar Pradesh, una delle città più sacre del paese, nota anche come Benares e Kashi. All’arrivo escursione alla vicina Sarnath, luogo storico di culto e uno dei maggiori siti buddhisti al mondo: quello che è visitabile oggi sono le rovine del vecchio monastero e il museo, ricco di interessanti testimonianze di arte religiosa. Rientro in hotel e, più tardi, partecipazione alla suggestiva cerimonia “aarti”, la preghiera collettiva che si svolge di sera alla luce tremula dei lumini ad olio posti nei templi, sulle venerate acque del Gange e sui “ghat”, le ampie gradinate che scendono verso il fiume.
    L’atmosfera del luogo è davvero unica e regala emozioni indimenticabili.

    Località: JAIPUR / VARANASI
  • SETTIMO GIORNO: VARANASI / DELHI

    Prima colazione e cena. Al chiarore dell’alba, nell’aria rarefatta, si scivola in barca lentamente sul sacro Gange. Sullo sfondo, la città che si risveglia al suono dei flauti del tempio di Shiva, e poi sacerdoti, mendicanti, santoni, pellegrini, fedeli in cerca di purificazione, donne, bambini. Dopo il sorgere del sole una passeggiata tra vacche sacre e botteghe, santuari e vicoli affollati della cittadina con visita di alcuni templi. Rientro in hotel, prima colazione e tempo a disposizione sino al trasferimento in aeroporto e al volo per Delhi. Sistemazione in camera all’arrivo, cena e pernottamento.

    Località: VARANASI / DELHI
  • OTTAVO GIORNO: DELHI

    Prima colazione e trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro in Italia.

    Località: DELHI
  • QUOTE A PERSONA (minimo 2 persone) partenze condivise

    MAHAL E GHAT

    8 giorni / 7 notti  

    -InTr. 

    dal 01/11/2024 al 31/03/2025

    PARTENZE A DATE FISSE

    quota a persona in camera doppia

    a partire da € 910

    SOLO TOUR

    Quota voli intercontinentali e interni su richiesta.

    Le quote includono:

    • 7 pernottamenti in camera doppia negli alberghi previsti della categoria prescelta (o similari di pari livello) 
    • mezza pensione (prima colazione e cena in hotel)
    • tutti i trasferimenti e le visite in veicoli con aria condizionata e autista
    • GUIDE LOCALI PARLANTI ITALIANO, diverse da città a città
    • ingressi ai siti archeologici e monumentali
    • assistenza
    • mezzi di trasporto particolari menzionati nel programma (rickshaw, elefante o jeep, barca).

    Le quote non includono:

    • voli internazionali e interni
    • Spese di natura personale
    • Tutti i pasti non menzionati nel programma
    • Tutto quanto non mezionato ne "le quote comprendono"
    • Facchinaggio negli alberghi in fase di check-in e check-out
    • Visto di ingresso in India
    • assicurazione annullamento facoltativa
    • Quota d'iscrizione € 55 a persona OBBLIGATORIO
  • India - Informazioni Utili


    Descrizione: I DOCUMENTIE ELE FORMALITA' DOGANALI

    Passaporto originale con validità residua di almeno 6 mesi e almeno 2 pagine libere consecutive e il visto consolare. Documenti necessari per l'ottenimento del visto: passaporto originale. 2 foto-tessera recenti a colori, modulo consolare debitamente compilato. La documentazione deve essere fornita a Metamondo almeno 30 giorni prima della partenza. In Ladakh è sufficiente il visto India generale. Ricordiamo che, considerata la variabilità della normativa in materia, le informazioni relative ai documenti di espatrio sono da considerarsi indicative e riguardano esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. L'impossibilità per il cliente di iniziare e/o proseguire il viaggio a causa della mancanza e/o della irregolarità dei prescritti documenti personali non comporta responsabilità dell'organizzatore e prevede la perdita totale della quota generale di partecipazione.

    Viaggi all'estero di minori: passaporto/carta d'identità

    Dal 26 giugno 2012 tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale. Pertanto, a partire dalla predetta data i minori, anche se iscritti sui passaporti dei genitori in data antecedente al 25 novembre 2009, devono essere in possesso di passaporto individuale oppure, qualora gli Stati attraversati ne riconoscano la validità, o di carta d'identità valida per l'espatrio.

    Al fine di agevolare l'espatrio dei cittadini in questione e sventare il pericolo di espatri illegali degli stessi per conto di terzi, dal 2010 è prevista la possibilità di chiedere, agli Uffici competenti a rilasciare il documento, che i nomi dei genitori vengano riportati sul passaporto. Qualora tale indicazione non dovesse essere presente, prima di intraprendere il viaggio si consiglia di munirsi di un certificato di stato di famiglia o di estratto di nascita del minore da esibire in frontiera qualora le autorità lo richiedano. Si ricorda che ai sensi della Circolare 1 del 27 gennaio 2012 del Ministero degli Interni "la carta d'identità valida per l'espatrio rilasciata ai minori di età inferiore agli anni quattordici può riportare, a richiesta, il nome dei genitori o di chi ne fa le veci.

    Fino al compimento dei 14 anni i minori italiani possono espatriare a condizione che viaggino accompagnati da almeno un genitore o da chi ne fa le veci oppure che venga menzionato sul passaporto, o su una dichiarazione di accompagnamento rilasciata da chi può dare l'assenso o l'autorizzazione ai sensi dell'articolo 3, lettera a) della legge 21 novembre 1967, n. 1185, e vistata da un'autorità competente al rilascio (Questura in Italia, ufficio consolare all'estero), il nome della persona, dell'ente o della compagnia di trasporto a cui i minori medesimi sono affidati.

    Dal 4 giugno 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina riguardante la dichiarazione di accompagnamento, finalizzata a garantire una maggiore tutela del minore, a rendere più agevoli i controlli alle frontiere e a facilitare la presentazione della dichiarazione mediante l'utilizzo anche di modalità telematiche (mail, PEC, fax) . Si evidenziano di seguito le innovazioni principali:

    - la dichiarazione di accompagnamento può riguardare un solo viaggio (da intendersi come andata e/o ritorno) dal Paese di residenza del minore con destinazione determinata e non può eccedere, di norma, il termine massimo di sei mesi;

    - gli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria possono indicare fino ad un massimo di due accompagnatori, che saranno tuttavia alternativi fra di loro;

    - nel rendere la dichiarazione di accompagnamento, gli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria possono chiedere che i nominativi degli accompagnatori, la durata del viaggio e la destinazione siano stampati sul passaporto del minore o in alternativa che tali dati siano riportati in una separata attestazione, che verrà stampata dall'Ufficio competente;

    - nel caso in cui il minore sia affidato ad un ente o ad una compagnia di trasporto, al fine di garantire la completezza e la leggibilità dei dati relativi al viaggio, è rilasciata unicamente l'attestazione. Si suggerisce, prima di acquistare il biglietto della compagnia di trasporto di verificare che la stessa accetti che il minore sia ad essa affidato.

    Formalità doganali: i controlli doganali non sono eccessivamente fiscali. Può accadere occasionalmente che vengano controllati i bagagli. In caso si entri nel paese con una somma superiore o equivalente a 5000 USD in contanti o 10. 000 USD in traveller cheque, è necessario fare dichiarazione alle autorità aeroportuali. E' proibito esportare antichità (oggetti con più di 100 anni), prodotti animali di qualsiasi tipo, gioielli di valore superiore a 2000 rupie se in oro o a 10. 000 rupie se in altri metalli o materiali.

    Ricordiamo che la mancata partenza per documento non in regola comporta la perdita totale della quota.

    IL FUSO ORARIO

    Lancette avanti di quattro ore e mezza (4, 45 in Nepal). Un'ora in meno quando in Italia vige l'ora legale.

    IL CLIMA E ABBIGLIAMENTO

    Il periodo migliore per recarsi in india del Sud va da ottobre a marzo: il caldo è moderato, con temperature massime di 28/30°C e minime attorno ai 22°C. A marzo le temperature iniziano a salire e possono arrivare a 38°C; il periodo del monsone, in India del Sud va infatti da maggio a giugno per tornare in ottobre, anche se in forma più leggera. Anche quello tra luglio e settembre, nonostante il caldo, può essere un buon periodo per il viaggio, con fenomeni piovosi attenuati, ma temperature più alte. Nel Nord, Rajasthan e Nepal il periodo consigliato va da ottobre ad aprile, mentre il monsone è presente da luglio a settembre, anche se in alcune zone le piogge si trasformano spesso in acquazzoni di breve durata. Più a nord, verso il Nepal, la temperatura è inferiore di qualche grado. Normalmente a nord è bene prevedere sempre qualche capo pesante per le serate e abbigliamento tipicamente invernale tra dicembre e gennaio. In generale nel sud dell'India è consigliabile utilizzare vestiti leggeri in fibra naturale per tutto l'anno. Calzoni e camicie a maniche lunghe per difendersi dagli insetti possono risultare utili in qualche località. In India del Nord nella stagione estiva è adatto un abbigliamento leggero, mentre in quella invernale, da fine ottobre a fine marzo, capi di mezza stagione. Per le visite ai templi si consiglia un abbigliamento adeguato; è bene portarsi alcune paia di calze in quanto spesso l'area di deposito e custodia delle scarpe si trova in strada all'esterno dei templi e si può essere costretti a camminare scalzi su asfalto e terra battuta. Non dimenticare come regola generale occhiali da sole, cappelli, creme solari e scarpe comode.

    LA LINGUA UFFICIALE

    In India non esiste una lingua nazionale, ma diverse lingue ufficiali: l'hindi è la lingua ufficiale del governo e quella più parlata; esistono però altre 21 lingue ufficiali e ben 1. 652 dialetti. L'inglese, ampiamente utilizzato è "lingua ufficiale sussidiaria". In Nepal la lingua ufficiale è il nepali, in Tibet il tibetano e il cinese, in Ladakh il ladakhi e in Bhutan lo Dzongkha.

    LA MONETA

    In India e Ladakh la moneta locale è la rupia indiana (INR), suddivisa in 100 paisa. 1 Euro = 72 Rupie (cambio a giugno 2015)L'importazione e l'esportazione di rupie indiane, che possono essere acquistate solo in India, sono vietate. Si può cambiare negli aeroporti o naturalmente negli hotel, dove il tasso di cambio risulta un po' meno conveniente. E' suggerito conservare le ricevute di cambio, indispensabili per riconvertire le rupie in euro in caso fosse necessario e cercare di avere sempre a portata di mano banconote di piccolo taglio per le mance. Gli euro vengono accettati, assieme alle carte di credito, nei principali negozi per turisti, tenendo d'occhio il tasso di cambio. Le rupie si possono ritirare anche dagli sportelli ATM (bancomat) che si trovano nelle città principali, utilizzando carta di credito; è necessario in questo caso ricordare di portare con sé il PIN.

    L'ELETTRICITA'

    Corrente a 220 volt e prese circolari a tre poli. Adattatore universale necessario e utilissimo.

    IL TELEFONO

    La ricezione dei telefoni cellulari è buona. Occasionalmente si possono verificare coperture di rete meno efficaci. Ci sono diversi operatori di servizi telefonici e si possono inoltre acquistare schede telefoniche un po' ovunque. I costi sono abbastanza elevati (non meno di 3 euro al minto con tutti gli operatori). In caso di necessità di telefonate frequenti, si consiglia di acquistare una scheda con numero indiano. Per farlo si deve avere una copia del passaporto (pagina visto e dati anagrafici, alcuni negozi accreditati chiedono anche due fototessera) : il costo della tessera è molto limitato e le tariffe risulteranno più convenienti.

    E' possibile comunque telefonare anche da telefoni fissi, posti ad ogni angolo di strada, con un costo al minuto di 10/15 rupie, quindi davvero conveniente: anche negli hotel le tariffe minime sono infatti di 2/3 euro al minuto. Molti hotel dispongono di internet ed i numerosi internet point, consentono di telefonare con Skype (costo postazione internet point variabile, massimo 30 rupie l'ora). Per chiamare in Italia il prefisso è 0039, per chiamare dall'Italia 0091 seguito dal codice regionale e urbano.

    I TRASPORTI

    Trasferimenti via Terra Nei tour di gruppo i bus selezionati sono tra i migliori disponibili, anche se spesso non paragonabili allo standard europeo. I trasferimenti in treno, laddove previsti, si effettuano in carrozze con aria condizionata a bordo dello Shatabdi Express, paragonabile ad un Intercity italiano di seconda classe. Per i tour individuali è previsto il trasporto in auto (in Ladakh e Kashmir non esistono auto con aria condizionata) o il minivan. In generale lo stato delle strade in India è ancora precario, anche se in notevole miglioramento. La velocità massima consentita è di 50 km orari.

    Voli interni i voli interni sono operati da vettori di ottima qualità, ma spesso possono essere soggetti a ritardi, overbooking e cancellazioni. Metamondo provvederà a riproteggere i propri passeggeri nel miglior modo possibile, ma il biglietto aereo non potrà essere rimborsato.

    LE VACCINAZIONI

    Non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria. E' bene portare con sé una essenziale dotazione di medicinali utili e quelli per uso personale. Consigliamo di munirsi di disinfettanti intestinali e medicine che possano tornare utili in caso di sbalzi tra il caldo dell'esterno e l'aria condizionata molto diffusa in locali, hotel e mezzi di trasporto. Come in altre destinazioni è bene evitare i cibi crudi e non bere acqua corrente ma acqua e bibite in bottiglia. Evitare l'acqua di rubinetto e il ghiaccio nelle bibite. Importante avere un repellente contro le zanzare. Per viaggi diversi da quelli del circuito più strettamente turistico le norme sanitarie verranno indicate specificamente. Per chi si recasse nelle regioni montuose del Ladakh è necessario ricordare che le elevate altitudini che verranno toccate (a volte oltre 5000 metri in alcuni passi), possono essere nocive per chi ha problemi riconosciuti a cuore, polmoni, pressione. Per tutti vale invece la regola dell'acclimatamento, di solito una mezza giornata di idratazione e relax appena giunti a destinazione.

    LO SHOPPING

    Una grande varietà di prodotti artigianali: ad Agra oggetti in marmo intarsiato, a Khajuraho oggetti in bronzo, a Varanasi le sete, a Jaipur e in generale in tutto il Rajasthan le pietre preziose e i gioielli in argento. Consigliamo anche tessuti e vestiti in cachemire, pashmine dai diversi colori, pantaloni "Punjabi"e le sari. Nel sud spezie di tutti i tipi, specie. In Tibet oggetti in legno (caratteristici i tavolini ripiegabili), i tappeti usati per sellare i cavalli, trombe e incenso tibetano. In Ladakh è possibile acquistare oggetti di artigianato hymalaiano.

    LE FOTO E I VIDEO

    Nelle zone monumentali viene normalmente richiesto il pagamento di un biglietto, generalmente di poche rupie, per foto e riprese. Nelle principali città si possono reperire pellicole, schede, batterie fotografiche. Sensibilità e rispetto sono raccomandati nel riprendere le persone, a cui è consigliabile chiedere sempre il permesso. In particolare si raccomanda discrezione e rispetto nei luoghi di preghiera.

    LE MANCE

    Dare la mancia è un'abitudine diffusa ed apprezzata. Si consiglia di munirsi di monete e banconote di piccolo taglio per i piccoli servizi e le mance. Per i tour di gruppo si suggerisce un importo di 40 € a persona da consegnare in loco alla guida che vi accompagna, che penserà a distribuirle equamente tra il personale degli hotel e ristoranti, aeroporti e stazioni ed agli autisti.

    LA CUCINA

    La cucina è diversa nelle varie regioni, più classicamente vegetariana a sud, con diverse spezie e gusto piccante, meno piccante la cucina a nord e più influenzata dalle radici musulmane. Molto utilizzati pollo e montone, maiale e, a volte, anche carne bovina Tra i piatti vegetariani spiccano cereali e legumi (le lenticchie, nel famoso e diffusissimo "dhal"), così come non mancano i tanti tipi di pane, (tra i più diffusi rothi, chapati, chapuri, papadam, nan). Famosi i piatti di pesce e carne cotti a forno tandoori, marinati e speziati. Si usa molto anche il pesce e, a sud, il formaggio, spesso abbinato anche a salse e spezie. Molto usato il tofu, il riso, di cui il Tamil Nadu vanta numerosissime varianti, compresi eccellenti risi integrali. Ottima la frutta, sempre saporita.

    LUOGHI DI CULTO

    Prima di entrare nei luoghi di culto è indispensabile togliersi le scarpe (le calze si possono generalmente tenere). Consigliamo di portare con sé calze da usare per questi ingressi: spesso l'area di deposito e custodia delle scarpe si trova per la strada all'esterno dei templi, costringendo a camminare scalzi su asfalto e terra battuta. In alcune aree dei luoghi di culto è proibito scattare fotografie: dove possibile ricordiamo di chiedere sempre il permesso o consultarsi con la guida. Nei luoghi di culto ci si può muovere liberamente ed è bene indossare abiti non vistosi e naturalmente rispettare l'ambiente in cui ci si trova evitando abiti succinti, capi scollati e pantaloni corti. Anche gli uomini sono tenuti ad un abbigliamento consono al luogo visitato.

    LE GUIDE

    Nei tour di gruppo guida accompagnatore indiano parlante italiano per tutta la durata del tour e guide locali parlanti inglese o italiano nei siti visitati. Nei tour individuali invece sono previste solo guide parlanti inglese in quanto in nell'India del Centro e del Sud, in molte località del Rajasthan e in Ladakh, Tibet e Bhutan non esistono guide parlanti italiano.

    HOTEL

    Gli hotel selezionati per gli itinerari di gruppo sono tutti di categorie 4/5 stelle. Per i viaggi individuali proponiamo anche hotel Heritage, palazzi nobiliari o edifici storici trasformati in hotel, dall'indiscutibile fascino. Sono molto diffusi in Rajasthan, India del Sud e in alcune località dell'India Centrale. Per una sistemazione di lusso consigliamo le Regge, ex residenze di principi, paragonabili quasi sempre a hotel di categoria 5*.

    SERVIZI EXTRA

    Servizi e srutture che siano considerati dal cliente come requisito essenziale per l'effettuazione del proprio viaggio, dovranno essere richieste per iscritto all'atto della prenotazione e confermate dall'organizzatore del viaggio. In mancanza non verranno accolte eventuali contestazioni. Comunicazione obbligatoria ai sensi dell'articolo 17 della legge n. 38/2006 - La legge italiana punisce con la reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all'estero.

    Località raggiunte dal tour

    Agra
    Descrizione: Agra è meta di visita da parte di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo che vi si recano per ammirare le rovine della fortezza di arenaria rossa costruita dagli imperatori Mughal e, soprattutto, per compiere un pellegrinaggio al Taj Mahal, il mausoleo conosciuto in tutto il mondo con il nome di derivazione persiana La luce del palazzo. Nel 1983 il Taj Mahal è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.

    Delhi
    Descrizione: La storia di New Delhi, l'attuale capitale della più grande democrazia del mondo, risale ad oltre 3000 anni fa ed è menzionata anche nel leggendario poema indiano «Mahabharata» come visione dell'antica «Indraprastha». Per ben sette volte Delhi combattè per la propria soppravvivenza, ed ogni dinastia regnante, che fosse indù, mussulmana, mogol o britannica, lasciò dietro di sè, ognuna nel proprio stile, una ricca eredità culturale ed architettonica espressa in templi e mercati, palazzi e fortezze, monumenti funebri e torri. Fu infatti da Delhi che l'Imperatore persiano Nadir Shah si portò via il magnifico Trono del Pavone e il famoso diamante Kohinoor, oggi ammirabile tra i Gioielli della Corona Britannica.
    Gli Inglesi spostarono la loro capitale da Calcutta a Delhi nel 1911, affidandone la progettazione a due architetti, Edwin Lutyens e Herbert Baker. Poche capitali possono vantare oltre 1500 monumenti storici e tanti parchi e giardini come Delhi

    Jaipur
    Descrizione: La capitale del Rajasthan è una città che fu attentamente pianificata nel 1700 e che resta sempre attraente per il colore rosato con cui vengono dipinti i suoi edifici principali.

    Jaipur, vista della città dal Palazzo dei ventiJaipur, la città di Jai oppure della vittoria, oggi conosciuta anche come la città rosa, fu fondata nel 1727 dal Maharaja Jai Singh II, appartenente al clan dei Kachawaha di Amber i quali, alleatisi con Akbar il Grande, avevano governato l'area con relativa indipendenza e prosperità fino all'avvento di Aurangzeb. Narra la leggenda che, salito al trono ancora bambino, Jai Singh II fosse stato portato al cospetto dell'imperatore, che l'aveva interrogato a proposito di quale punizione dovesse meritare per l'ostilità manifestatagli dalla sua casata e che il ragazzo avesse risposto: "Maestà, quando lo sposo prende per mano la sposa, le promette protezione per tutta la vita. Ora che l'Imperatore mi ha preso per mano, cosa dovrei mai temere? " Impressionato dall'istinto diplomatico del ragazzo, Aurangzeb gli aveva dunque conferito il titolo di Sawai, di leader dei clan Rajput alleati dell'impero.

    La storia racconta invece che in realtà Aurangzeb non solo aveva da tempo ridotto notevolmente l'autonomia e le precedenti ricche rendite del regno di Amber, ma che aveva anche trascinato il fior fiore dei suoi principi e armate in rovinose e continue guerre contro i Sultanati del Deccan e i Maratha, provocandone la rovina economica e l'ostilità. Il titolo di Maharajah Sawai era stato infatti l'unica ricompensa che l'ancora giovanissimo Jai Singh II aveva ricevuto allora dall'imperatore. Con la morte di Aurangzeb, nel 1707, nella confusione che affiancò la lotta per la successione sul trono Moghul, al Maharajah fu affidato il governo delle ricche province di Agra e del Malwa, grazie alle quali da un lato Jai Singh II rimpinguò notevolmente le casse del suo Stato e dall'altra potè espandersi in Rajasthan, forte delle nuove armate acquisite, arginando così anche il contemporaneo espansionismo dei Maratha e diventando a tutti gli effetti il più potente sovrano rajasthano della sua epoca. Cosa che gli permise di dedicarsi finalmente ai suoi interessi principali: gli studi scientifici.

    Appassionato di matematica, geometria e astronomia, materia che studiò approfonditamente durante tutta la sua vita patrocinando anche la traduzione al Sanscrito di testi di Tolomeo ed Euclide, Jai Singh II diede il via ai lavori per la sua nuova e grandiosa capitale, Jaipur, nel 1727, sotto le direttive del brahamano bengalì Vidyadhar Bhattacharya. Il progetto si fondò su una griglia di nove quadrati, secondo l'antichissima planimetria indù applicata alla costruzione di templi e chiamata VastuPurusha Mandala; nel riquadro centrale, occupato nei santuari dal sancta sanctorum, venne costruito il palazzo reale, il City Palace, ancora oggi in parte abitato dai discendenti della casata. La griglia di 3 X 3 riquadri venne però qui modificata, collocando il settore nord-occidentale a sud-est, consentendo così al Forte Nahargar, in collina, di mantenere una posizione dominante sulla città, protetta anche dalle altre alture del circondario, le cui fortificazioni si connettono con quelle di Amber. La città venne anche fornita di un acquedotto sotterraneo, che proporzionava il somministro idrico alla popolazione per mezzo di fontane lungo i viali, larghi oltre 30 metri e dotati degli ampi marciapiedi che ancora oggi consentono la libera circolazione delle grandi folle di pedoni indiani. All'epoca di Jai Singh, gli edifici principali erano intonacati in vari colori, mentre il rosa che ora contraddistingue la città, un colore tradizionalmente legato in India alla celebrazione e all'accoglienza, venne utilizzato per la prima volta solo nel 1853, in occasione della visita del principe Alberto di Inghilterra e da allora in poi diventò la tinta ufficiale di Jaipur.

    Si può cominciare la visita della città proprio dal City Palace, il palazzo reale, con le magnifiche raccolte di tessuti, armi decorate, dipinti e tappeti conservate nelle aree oggi adibite a museo, quali il piano terra del Chandra Mahal o il City Palace Museum. Nei pressi, si erge il Jantar Mantar, l'osservatorio astronomico, un affascinante insieme di enormi stumenti, yantra, progettati dal Maharajah per calcolare il tempo e i movimenti celesti con maggior precisione ed eretti tra il 1728 e il 1734. Tra i cinque Jantar Mantar costruiti da Jai Singh II nell'India centro-settentrionale, questo è il più grande. Al di fuori del palazzo, i mercati di Jaipur sono un vero caleidoscopio di colori e mercanzie: bracciali, calzature, marionette e profumi al Badi Chaupar, di fronte al Palazzo dei Venti; tessuti, gemme e gioielli al Jhoari Bazar.

    Il Palazzo dei Venti, Hawa Mahal, fa parte delle mura orientali del City Palace e ce ne si fa un'idea migliore osservandolo dall'esterno. Pur essendo infatti l'edificio più celebre della città e uno dei più noti dell'India intera, più che di un edificio vero e proprio si tratta infatti di una sorta di facciata d'edificio, costruita in areanaria rosa da Sawai Pratap Singh nel 1799 per le ospiti dello Zenana, la versione hindu dell'Harem. I suoi cinque piani, in alcuni punti così angusti da impedire il passaggio di due persone contemporaneamente, si ergono su un alto podio, presentando un'eleborata facciata esterna che conta con 953 nicchie e balconcini schermati da jalis, le finestre a grata, consentendo così alle dame della corte di osservare parate e processioni in transito lungo il viale senza essere viste.

    E' tuttavia difficile oggi apprezzare l'accurata planimetria voluta da Jai Singh II; nonostante tutte le sue belleze, Jaipur è oggi una città altamente faticosa, dallo smog spesso soffocante e costellata di agguerriti procacciatori di clienti per qualunque merce vendibile. Per fortuna c'è sempre a poca distanza Amber (o Amer), l'antica capitale della dinastia e la vera perla della zona.

    Varanasi
    Descrizione:
    Varanasi/Benares, la città più sacra all'Induismo, non offre monumenti architettonici spettacolari, ma è essa stessa un monumento unico all'essenza dell'India.
    Era Kashi, al tempo dei Veda; divenne poi Varanasi, dal fiume Varuna che scorre a Nord e dall'Assi che scorre a Sud, per essere poi deformata in Benares dagli Inglesi che non sapevano pronunciarne correttamente il nome. Oggi è nuovamente Varanasi, il nome di questa città santa a Shiva, brulicante, particolarmente caotica e faticosissima, che nulla conserva nelle pietre del suo antichissimo passato, ma che offre la straordinaria opportunità di poter vedere, respirare e vivere riti millenari ed immutabili lungo i Ghats, le gradinate al fiume; dove gli edifici e i vicoli oscuri, Galis, del quartiere antico, si accatastano disordinati rigorosamente tutti sulla riva occidentale del Gange, mentre quella orientale è spiaggiosa e deserta; dove la morte e la vita, la prima nelle pire costantemente fumanti e i funerali, e la seconda nei pressantissimi procacciatori e venditori di qualunque cosa, si intrecciano ad ogni passo. Dove la mendicità, le deformità, gli animali macilenti in mandrie e gli odori possono diventare tanto invisibili quanto insopportabili dopo pochi attimi dall'arrivo.
    Un milione di pellegrini visita Varanasi ogni anno, in quanto una delle sette città sacre dell'Induismo e luogo di culto anche per il Jainismo: sono 50mila i brahmani che vi risiedono permanentemente. Si crede che chiunque muoia nel territorio compreso oggi dalla Panch Koshi Road, una strada a Nord del fiume Varuna, passi direttamente al regno dei cieli, liberandosi dal ciclo delle rinascite. Il pellegrinaggio ortodosso prevede un lungo cammino che percorre prima la riva del Gange partendo dal Manikarnika Ghats - tra i più importanti per le cremazioni - fino al Assi Ghats, per poi compiere un ampio semicerchio intorno alla città, in totale 58 Km, e ritornare al Gange. Generalmente si impiegano sei giorni per compiere il percorso che è intervallato da santuari, ricoveri e villaggi attrezzati per l'ospitalità.
    Varanasi era già un importante centro nel VII sec.a.C. è menzionata sia nel Mahabharata sia nel Ramayana, il Buddha la visitò verso il 500 a.C. quando già era un celebre centro culturale e commerciale e nelle sue vicinanze, a Sarnath, tenne il suo primo discorso; la conquista di Mahmud di Ghazni nel 1033 la rase al suolo una prima volta, le armate dei Ghuridi nel 1194 la saccheggiarono nuovamente, fino ad arrivare al dominio di Ala-ud-din Khilji di Delhi che ne distrusse i templi superstiti per sostituirli con moschee all'inizio del XIV secolo. L'influenza islamica rimase fortissima fino al XVIII secolo, quando il nome della città venne, per un breve periodo, addirittura cambiato in Mohammadabad. Non esistono oggi a Varanasi edifici che risalgano oltre il XVII secolo e la maggior parte appartiene ad epoche ancora più recenti. Tuttavia Varanasi mantenne sempre il primato sull'insegnamento e la cultura della lingua sanscrita in India, che restò viva qui lungamente mentre divenne solo suono incomprensibile e rituale nel resto del Paese: sono più di 150mila i rarissimi manoscritti conservati oggi alla Banaras Hindu University.
    Il Visvanath Temple, dedicato a Shiva e conosciuto come il Tempio d'oro, Golden Temple, per il suo tetto placcato d'oro, risale al 1777 ed è il tempio principale sin dallo scorso millennio. L'originale fu però distrutto e sostituito con una moschea nel XII sec. Ricostruito nel XVI sec. venne nuovamente distrutto dopo cent'anni. L'entrata, un tempo proibita ai non indù, oggi è consentita a tutti ma agli stranieri solo se vestiti con decenza: per i turisti che mostrino anche solo i polpacci, vengono forniti sari e dothi per coprirsi. Lungo la sua cinta muraria, vi sono ancora delle piccole aperture che consentivano agli intoccabili di pregare verso il santuario, un tempo anche a loro vietato. Potrete entrare anche all'adiacente Annapurna Temple o, se è venerdì, alla moschea Gyanvapi, la grande moschea di Aurangzeb, con minareti di 71 m. che mostra nelle colonne e nelle fondamenta il suo lontano passato di tempio indù. Come la più piccola moschea Alamgir, all'altezza del Ghat Panchganga; fu costruita su un tempio dedicato a Vishnu e dal suo tetto si può godere una delle migliori panoramiche della città. Se normalmente le moschee sono sì luoghi di preghiera, ma anche luoghi sociali, di sosta e comunità e dunque sempre accessibili, a Varanasi, per prevenire disordini interreligiosi che si sono acutizzati negli ultimi anni a causa del potere e il seguito acquisito dal partito nazionalista indù, le moschee sono generalmente aperte solo il venerdì, giorno di preghiera.

    L'attrazione principale per i visitatori e i pellegrini sono tuttavia il centinaio di Ghats lungo il fiume, all'alba per i riti al sole nascente o al tramonto all'ora della Puja, verso le 18, quando il fuoco e la luce vengono offerti al fiume, tra canti, conchiglie suonate, cimbali, mantra e migliaia di offerte votive luminose che fluttuano sulle acque. Questi Ghats, che bordano le rive per parecchi chilometri, un tempo erano sovrastati da meravigliosi palazzi.

    Lungo le gradinate principali, sotto grandi parasole, i sacerdoti, gli astrologi e gli indovini prestano servizio per i credenti, impartendo mantra e responsi, officiando riti e intercedendo con le divinità, mentre centinaia di Sadhu meditano praticando yoga o semplicemente trascorrono lungo il fiume la loro vita ascetica.

    Il più centrale, attorno al quale si concentra la popolazione e la maggioranza dei turisti è il Dashashwamedha Ghat. E' l'asse principale del quartiere del Chowk, il quartiere commerciale antico, ed il posto ove bisogna recarsi almeno mezz'ora prima dell'alba per noleggiare una barca, se il vostro hotel non vi ha organizzato l'escursione. Contrattate a spada tratta! Magari avendo chiesto ad altri turisti prima cosa hanno speso in media. E' uno dei Ghat più sacri.


    Un altro Ghat particolarmente sacro è Harishchandra, il più sacro per le cremazioni anche se Manikarnika lo batte in popolarità. Alle sue spalle sorge un tempio di stile dravidico, ossia meridionale. Poi c'è il Karnataka Ghat, uno dei numerosi Ghat ove i pellegrini delle varie regioni dell'India trovano sacerdoti che parlano la loro lingua e che conoscono le particolarità regionali dei riti e delle celebrazioni, e così via: Shivala Ghat, o Kali Ghat, di proprietà privata della famiglia dell'ex governatore di Varanasi, con alle spalle il Chet Singh Fort, che fu il palazzo dei Maharaja locali; Anandamay Ghat, in memoria di una santa bengalì morta nel 1982; Jain Ghat, che commemora uno dei Tirthankar che nacque nelle vicinanze; Tulsi Ghat, che ricorda il grande santo e poeta medievale Tulsi Das a cui è dedicato anche un tempio moderno in marmo bianco, decorato con versi e scene tratti dalle sue opere e che sorge nell'interno, fino ad arrivare all' Assi Ghat, dove il fiume Assi confluisce nel Gange dando luogo ad un sito particolarmente sacro: è uno dei 5 Ghats dove i pellegrini dovrebbero bagnarsi nello stesso giorno, per rendere efficaci le loro preghiere. L'ordine canonico dei Ghats in cui immergersi è il seguente: Assi, Dashashwamedha, Barnasangam, Panchaganga e Manikarnika.

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